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giovedì 13 giugno 2013

Return.

Inizia a non riconoscersi quando legge due libri da 200 pagine, in un giorno.
Ha bisogno di vita, così assorbe la vitalità che si cela nell'inchiostro nero, asciugato dal soffio di una leggera ispirazione, assorbe i sentimenti degli sconosciuti e li fa sbocciare nella sua anima, in attesa, in attesa di una risposta.
Sai che c'è?
Che l'attesa è angosciante, estenuante, distruttiva, sopratutto quando sai che stai aspettando il niente.
Il niente...
Dal niente è cominciato tutto.
Niente, poi un saluto, una chiacchierata, una nottata, due giorni, tre settimane, quattro mesi, e poi si ricomincia daccapo, una vita, due emozioni differenti, e poi daccapo nuovamente, un'eternità e due destini differenti.

Manchi.
Non "le manchi" e basta, ma manchi.
Come manca l'infinito al vuoto, come manca la neve all'inverno, come manca la speranza al sorriso, come manca il cielo alla terra quando tu ci stai in mezzo cercando involontariamente di dividere il loro preistorico amore con la tua indifferenza.
Era così semplice, dopo tutte quelle promesse dire "No"?
Era così semplice sbriciolare l'amore con un semplice "Rimaniamo amici"?
Manchi... manchi davvero, eppure sa che non c'è posto per nessuno dei due in questo presente e probabilmente nemmeno in questo futuro.

Pff. Dopotutto è immatura, questo lo sa, sogna l'impossibile e intralcia il futuro a chi vive con i piedi a terra.
***
Nel mio cuore ho costruito una fortezza indistruttibile. 
Ci siamo io, un probabile te ed una piccola peste.






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